Qualche tempo fa, mi chiedevano se ci sono anche in Italia grandi “attiviste”. Come Nadia Murad, o come Berta Cáceres, Marielle Franco, Razan Zaitouneh. Per me tra queste stelle fulgide deve esserci senza dubbio anche Sarina Ingrassia. Via Baronio Manfredi 59, Monreale: casa sua era ed è ancora aperta a chi ha bisogno di aiuto. Nel senso che la porta è sempre aperta davvero, basta salire le scale coi vasi di coccio della modesta abitazione nel quartiere Baviera. È lì che ha sede anche l’associazione da lei fondata, “Il Quartiere”. Per oltre 40 anni è stata al servizio degli altri. Una personalità carismatica, una donna determinata, libera, innamorata dell’umanità, convinta che la politica fosse “la più alta forma di servizio”. Le stanze erano (e sono ) sempre piene di gente: bambini, volontari, giovani, famiglie. Ci sono passate anche molte personalità politiche, giornalisti, scrittori, laici e consacrati. Perché era una donna che teneva su un leggìo il Vangelo sempre aperto e appeso al muro il Che Guevara: perché la strada, le persone e la giustizia sociale non vanno d’accordo con la retorica, il potere, le mitrie troppo luccicose. L’ho conosciuta poco prima che se ne andasse. Era il 2014, aveva 90 anni. E ricordo che appena varcata la soglia, mi sono sentita trasparente. Uno sguardo severo, ma il primo a sciogliersi se era il caso di doversi sciogliere. È che leggeva il cuore delle persone. Questa foto, ritrovata stasera per caso, non me la ricordavo, forse non l’avevo vista, credevo di non averla mai fatta. Che bellezza. Sarina, ti ricordo con tanto affetto e grazie per aver accolto anche me, che mi stavo cercando. Sei un’altra stella fulgida da mettere senza dubbio tra le grandi attiviste della nostra epoca sconclusionata.
Sarina Ingrassia: “La politica è la più alta forma di servizio”.

Rispondi